lunedì 30 giugno 2008
Parigi, o cara.
....E poichè Parigi dista solo un'ora e tredici minuti da Bruxelles grazie al velocissimo Thalys su rotaie, mi sono concesso anche il mio solito week-end estivo nella capitale della Francia.
Inizio a credere che i miei mi abbiano trovato in una cesta davanti alla porta di casa perchè adoro Parigi, i Parigini, le baguette, le librerie di fumetti, Pomme de pain, la Fnac, La Virgin a Champs Elyseés, Boulinier, Album, le jardin du Luxembourg, il quartiere Latino, Les Halles, la Piramide del Louvre, il Museo d'Orsay, il lungo Senna, il Flan, le crepes, Sephora, Chanel Sporting, la Metropolitana, i negozi di rue de Rivoli, Astèrix e la erre marcata! Che poi ho anch'io. In un'altra vita evidentemente ho vissuto a Parigi e il mio karma mi riporta "a casa" ogni sei mesi circa.
Però dovevo riempire casa di nuovi libri a fumetti e allora non potevo esimermi dal fare shopping. E' cultura, gente! E ho rimediato tre supplementi allegati ai quotidiani delle edizioni Panini locali, simili ai nostri di "Repubblica", solo che qui ho potuto leggere "Tif e Tondu", " Boule e Bill" e una raccolta di Johan e Pirlouit ( Che naturalmente avevo ma vuoi mettere leggerla in piccolo formato, molto più maneggevole?!!). E poi riviste di telefilm e l'ultimo album di "Seuls" , un'ottima serie di Bruno Gazzotti e Fabien Vhelmann: poetica, avventurosa e adatta ai ragazzi.
Se ci fosse una rivista Italiana per ragazzi sarebbe un bel titolo!
E poi mentre ciabatto stanco e macilento per il quartiere Latino che sento in lontananza? Uno zum.zum.zum...una musichella allegra...No, non può essere! Mi ha seguito anche qui! E' il Gay Pride Parigino. Con centinaia di carri gestiti da: poliziotti, aviatori, studenti, nuotatori, sieropositivi, motociclisti, Orientali, Arabi, genitori, insegnanti e chi più ne ha più ne metta! C'era persino una banda musicale che suonava Kylie Minogue a ritmo di trombone e oboe! Fantastici! E ho anche ascoltato un dj su un carro che metteva " The Phantom of Opera" cantato da Sarah Brightman ma mixato in versione discoteca! Emozionante!
Non sono pratico di marce per l'orgoglio gay ma mi pare che a parte le trans che fanno tanto folklore (come le guardie Svizzere o i finti gladiatori al Colosseo) e suscitino la voglia di scattar loro delle fotografie da parte degli astanti di qualunque paese, le marce Italiane hanno un certo non so che di "provincialotto" e becero. Il fatto è che, oltre a cartelli di (giusta) denuncia e rivendicazione ci siano anche parecchi slogan e cartelli con doppi sensi sessuali e insulti di bassa lega inefficaci. Mica mi scandalizzo ma noto la differenza con questo gay pride Parigino che senza perdere grinta era battagliero anche senza tanti ammiccamenti da barzellette da osteria.
Erano settecentomila le persone che hanno partecipato alla Marcia dell'orgoglio, il cui tema portante quest'anno era " una scuola senza discriminazioni". Molti studenti , di scuole medie ma anche di università, urlavano slogan . E il bello è che erano presenti sia il sindaco di Parigi Bertrand Delanoe che l'anziano ministro della cultura Jack Lang e altri sindaci e assessori di altre regioni. Si attendeva anche Segoléne Royal ma non si è vista.
Ma voi ve l'immaginate un gay pride con Alemanno o la Carfagna?
Ovviamente l'attualità di casa nostra sorprende i nostri cugini d'oltr'alpe che non sanno spiegarsi come sia possibile che un Premier possa fare leggi ad personam, abbia il monopolio dell' informazione, che attacchi la Magistratura e che sia in odore di mafia e corruzione ma venga eletto dagli Italiani. Ma basta che ci siano tette e pallone, veline e campi di calcio e tutto passa in secondo piano, no?
All'aeroporto mi metto diligentemente in fila per il check-in ma un nugolo di persone si mescola a destra e a sinistra, di lato, sopra, sotto...da ogni parte! Sono Italiani.
" Es el temperamiento de los Italianos" commenta, dietro di me, un signore Spagnolo.
E io mi vergogno un po'. E faccio la fila in maniera corretta e civile, anche se ora davanti a me c'è un grumo di persone starnazzanti che di civile hanno ben poco.....
Inizio a credere che i miei mi abbiano trovato in una cesta davanti alla porta di casa perchè adoro Parigi, i Parigini, le baguette, le librerie di fumetti, Pomme de pain, la Fnac, La Virgin a Champs Elyseés, Boulinier, Album, le jardin du Luxembourg, il quartiere Latino, Les Halles, la Piramide del Louvre, il Museo d'Orsay, il lungo Senna, il Flan, le crepes, Sephora, Chanel Sporting, la Metropolitana, i negozi di rue de Rivoli, Astèrix e la erre marcata! Che poi ho anch'io. In un'altra vita evidentemente ho vissuto a Parigi e il mio karma mi riporta "a casa" ogni sei mesi circa.
Però dovevo riempire casa di nuovi libri a fumetti e allora non potevo esimermi dal fare shopping. E' cultura, gente! E ho rimediato tre supplementi allegati ai quotidiani delle edizioni Panini locali, simili ai nostri di "Repubblica", solo che qui ho potuto leggere "Tif e Tondu", " Boule e Bill" e una raccolta di Johan e Pirlouit ( Che naturalmente avevo ma vuoi mettere leggerla in piccolo formato, molto più maneggevole?!!). E poi riviste di telefilm e l'ultimo album di "Seuls" , un'ottima serie di Bruno Gazzotti e Fabien Vhelmann: poetica, avventurosa e adatta ai ragazzi.
Se ci fosse una rivista Italiana per ragazzi sarebbe un bel titolo!
E poi mentre ciabatto stanco e macilento per il quartiere Latino che sento in lontananza? Uno zum.zum.zum...una musichella allegra...No, non può essere! Mi ha seguito anche qui! E' il Gay Pride Parigino. Con centinaia di carri gestiti da: poliziotti, aviatori, studenti, nuotatori, sieropositivi, motociclisti, Orientali, Arabi, genitori, insegnanti e chi più ne ha più ne metta! C'era persino una banda musicale che suonava Kylie Minogue a ritmo di trombone e oboe! Fantastici! E ho anche ascoltato un dj su un carro che metteva " The Phantom of Opera" cantato da Sarah Brightman ma mixato in versione discoteca! Emozionante!
Non sono pratico di marce per l'orgoglio gay ma mi pare che a parte le trans che fanno tanto folklore (come le guardie Svizzere o i finti gladiatori al Colosseo) e suscitino la voglia di scattar loro delle fotografie da parte degli astanti di qualunque paese, le marce Italiane hanno un certo non so che di "provincialotto" e becero. Il fatto è che, oltre a cartelli di (giusta) denuncia e rivendicazione ci siano anche parecchi slogan e cartelli con doppi sensi sessuali e insulti di bassa lega inefficaci. Mica mi scandalizzo ma noto la differenza con questo gay pride Parigino che senza perdere grinta era battagliero anche senza tanti ammiccamenti da barzellette da osteria.
Erano settecentomila le persone che hanno partecipato alla Marcia dell'orgoglio, il cui tema portante quest'anno era " una scuola senza discriminazioni". Molti studenti , di scuole medie ma anche di università, urlavano slogan . E il bello è che erano presenti sia il sindaco di Parigi Bertrand Delanoe che l'anziano ministro della cultura Jack Lang e altri sindaci e assessori di altre regioni. Si attendeva anche Segoléne Royal ma non si è vista.
Ma voi ve l'immaginate un gay pride con Alemanno o la Carfagna?
Ovviamente l'attualità di casa nostra sorprende i nostri cugini d'oltr'alpe che non sanno spiegarsi come sia possibile che un Premier possa fare leggi ad personam, abbia il monopolio dell' informazione, che attacchi la Magistratura e che sia in odore di mafia e corruzione ma venga eletto dagli Italiani. Ma basta che ci siano tette e pallone, veline e campi di calcio e tutto passa in secondo piano, no?
All'aeroporto mi metto diligentemente in fila per il check-in ma un nugolo di persone si mescola a destra e a sinistra, di lato, sopra, sotto...da ogni parte! Sono Italiani.
" Es el temperamiento de los Italianos" commenta, dietro di me, un signore Spagnolo.
E io mi vergogno un po'. E faccio la fila in maniera corretta e civile, anche se ora davanti a me c'è un grumo di persone starnazzanti che di civile hanno ben poco.....
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2 commenti:
Ciao. Complimenti per il blog...
Ho letto il post su Parigi e a proposito di pride mi chiedevo a quali slogan beceri ti riferivi...
Sicuramente il pride di Parigi è a una distanza stellare dai nostri ma non capisco perché questa critica un po' borghese (le parolacce mai...)...
Paariigii, o caaaaaraaa nooi lasceeereeeemo, la vita uniiiiti trascorrereeeemo...
bando al titolo del post, che mi ha colpita =P
l'altro giorno mi dicevano: Berlusconi in Giappone
ed io: nooo! è andato a farmi fare brutta figura çOç XD
insomma, purtroppo è la maggioranza che fa la descrizione di un Paese... pensa che i giapponesi dicevano degli italiani: i giapponesi parlano poco perché pensano e poi parlano... gli italiani, invece, parlano senza pensare.
Ed è vero! Ogni volta che, pure in tv, sento un dibattito, mi torna in mente questa frase!
Voci su altre voci... tutte che si sovrappongono, lasciando poco spazio al dialogo costruttivo...
Confido nel cervello degli intelligenti che sono consapevoli del fatto che ci sono anche le eccezioni ^^; ogni luogo ha bianco e nero.
Bel viaggetto ^__^ anch'io desidererei molto andare a Parigi e, soprattutto, a Versailles.
Un saluto!
Kaname
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