domenica 15 marzo 2009

Fumetti (solo) per ragazzi?

In Italia si sta ancora festeggiando il centenario della nascita del "Corriere dei piccoli", prima rivista dedicata ai ragazzi nel nostro Paese, ed è un doveroso riconoscimento perché grazie al supplemento al quotidiano "Corriere della sera" successivamente vennero editate altri settimanali per ragazzi di qualità ( Il Vittorioso, L'Avventuroso, Il Monello, Il Giornalino, Il Paladino dei ragazzi, Il corriere dei ragazzi, ecc...). Questo accadeva un secolo fa e in edicola, attualmente, languono le riviste che possano formare una cultura e un gusto per la lettura e lo sviluppo di idee e opinioni. Ultimo baluardo in questo senso fu l'indimenticabile "Corriere dei ragazzi" che affrontava tematiche importanti e le presentava agli adolescenti con un linguaggio vicino a loro e senza annacquarne i concetti.
Oltr'alpe no. In Francia e in Belgio continuano ad avere successo riviste come "Spirou Magazine" , che ha oltrepassato i 70 anni di presenza nelle edicole trattando temi come la violenza sui minori e la guerra, e anche personaggi storici come Spirou stesso che anni fa ha affrontato in modo fantas
ioso ma diretto il tema del razzismo.
Ma non solo: nel 1988 un
a storica serie dal titolo "Tif e Tondu" ci mostra, all'interno di una storia, la corruzione delle autorità, la massoneria, colpi di stato, il razzismo e le ronde di vigilantes violenti. Il tutto in una "semplice" storia per ragazzi!
Tif e Tondu sono personaggi creati nell'aprile del 1938 da Fernand Dineur che ben presto li cede al giovane disegnatore William Maltaite, in arte Will. I due improvvisati detective ( uno calvo e l'altro barbuto) vivono diverse avventure di carattere poliziesco o fantastico e in uno degli albi più graditi è raccontata la storia di un tentativo di colpo di stato messo in atto grazie al controllo del potere e dei mass-media. L'albo in questione è il n.37 dal titolo "Les phalanges de Jeanne d'Arc" ( "Le falangi di Giovanna D'Arco") e a seguire l'albo " La tentation du Bien", ad opera del valido sceneggiatore Stephen Desberg che in quegli anni curava la serie. Le due storie sono state raccolte in Francia , pochi anni fa, in un'antologia a cura della Panini Comics come supplemento al quotidiano " La Derniére Heure".
"Le falangi di Giovanna D'Arco" è un gruppo di facinorosi che incute il terrore degli extracomunitari e dei "diversi" inneggiando a un rigore morale e a una sicurezza nelle strade da ottenere tramite ronde di stampo estremo-fascista e che non abbiano scrupoli a falsificare le prove per condannare un emigrante con il permesso di soggiorno scaduto, buono per fare da capro espiatorio sebbene sia innocente. Chi organizza il tutto è un ricco magnate, Antonin De Maldague, che riesce a controllare vari giornali e tv tanto che questi preferiscono dare spazio a veline e gossip piuttosto che a notizie di cronaca più drammatiche: insomma, le notizie scomode devono scomparire e possono avere spazio solo quelle che fanno comodo al ricco politicante ( violenza per le strade, lotta all' immigrazione, ecc...). Lo scopo del magnate è scardinare la democrazia del proprio Paese e ripristinare la monarchia. Il suo piano sembra riuscire: è ricco, affascinante e molte persone sono attratte dai suoi modi suadenti e dalla sua politica spericolata ma alla fine, grazie a Tif e Tondu, il potente politico si rivelerà essere colluso in traffici illegali.
Che peccato! Da noi un fumetto come questo non potrebbe mai venire pubblicato. Sia perché non esistono più le riviste antologiche per ragazzi, sia perché di questi tempi un tema come questo darebbe da pensare. Ai ragazzi e agli adulti.



7 commenti:

redazione afNews ha detto...

Ben fatto. Per cui domani sarai su afNews. :-)

Anonimo ha detto...

BLOG MOLTO INTERESSANTE :-)

Overlock ha detto...

Nel 1979, esattamente trent'anni fa, il cattolicissimo "Giornalino" pubblicava la trilogia di Aut-Aut del commissario Spada di Gianni de Luca e Gianluigi Gonano. Terrorismo, istituzioni impotenti, vigilantes senza scrupoli e anche lo smarrimento adolescenziale trattato senza retorica. Oggi, delle cose di quell'epoca, "il Giornalino" pubblica solo Pinky. Cosa è successo in questi trent'anni?

Giorgio

P.S.: complimenti per il blog e per il tuo ottimo lavoro di doppiatore!

Anonimo ha detto...

Fantastico!Non solo dal 1992 Berlusconi è divenuto il fulcro di tanti interventi e discorsi, ma ,ora scopriamo,che già nel 1988, profetico e così informato, un fumetto ci mostrava quello che da tanto tanti vedono e tanti altri continuano a ignorare. Gratta, gratta sono sicuro che troveremo molto di simile anche nella letteratura del primo novecento.

Garp ha detto...

Leggendo l'articolo ho pensato la stessa cosa di Overlock. Anni '70, giornale cattolico, ma storie che se pubblicate oggi forse costerebbero il posto al Direttore del Giornalino.
Quello che però non riesco a capire è se il peggioramento dei contenuti nasca dal lato offerta (editori, scrittori, ecc) o domanda (e se quindi la colpa non sia principalmente di noi lettori)

okinuchan ha detto...

Mi da l'idea di una storia già sentita °_____°

Cmq grazie del consiglio, proverò ad aquistarlo in lingua originale =)

Michela ha detto...

Leggevo il Giornalino negli anni 70 e 80, e adesso, a distanza di tempo, mi sono convinta che tutti i temi forti che trattava avessero una precisa finalità educativa: i giovani lettori non dovevano trastullarsi con una realtà edulcorata, era invece meglio se imparavano subito come girava il mondo. Anche personaggi più leggeri e umoristici come Spugna, Micromino o Nicoletta proponevano nelle loro storie contenuti altamente edificanti.