lunedì 14 luglio 2008

Il Papa in Australia

Il Papa è arrivato in australia, a Sydney. Dopo ventuno ore di volo è chiaramente stanco, del resto ha ottantun'anni, e bisogna capirlo. Anch'io sarei stracco morto, anche se non possiedo un aereo privato provvisto di letto con lenzuola a bordo, ma vabbè... Ad ogni modo già ha iniziato a fare il suo lavoro ben pagato discutendo di crisi di valori, eccetera. Giusto. Ma tra entusiasmo, attese e speranze, la visita del Papa in Australia ha anche delle zone di ombra. Come lo scandalo dei preti accusati di pedofilia. Per non dimenticare lo scenario culturale, quello degli aborigeni, che si intreccia sullo sfondo. Lo scandalo della pedofilia è tornato alla ribalta _aridanghete! _proprio in questi giorni con nuove accuse rivolte al cardinale George Pell, arcivescovo di Sydney, accusato di aver coperto casi di abusi sessuali da parte di alcuni religiosi. Per questo l'associazione 'Broken Rises' ha organizzato una protesta contro la visita di Ratzinger: nei giorni della Gmg, i promotori del sit-in indosseranno una maglietta con l'elenco dei nomi di 170 sacerdoti accusati di pedofilia.
Der Papa stigmatizza questi atti impuri ( aggiungerei molto frequenti, se Sua Santità mi permette) dimenticando che poi, molto spesso, queste abitudini di diversi uomini in tonaca vengono taciute o fatte dimenticare. Basta far cambiare aria al prete birichino e lo si manda a soggiornare in altro loco: Scozia, Miami, New Hampshire ( dove il clima è particolarmente gradevole) , Brasile o Sydney. Per l'appunto! Magari un fraintendimento carnale con qualche giovane autoctono può scappare ma l'importante è che il prete non si sposi con la sua preda. Questo la Chiesa non lo permette! Perché finché si scherza, si scherza ma la famiglia è una cosa seria!

7 commenti:

Anonimo ha detto...

Ma hai un archivio di queste vignette? :D

Anonimo ha detto...

Che peccato... Oggi si fanno solo tante chiacchiere, chiacchiere chiacchiere e solo chiacchiere. Mi chiedo il perché di tanta mollezza. Io sono padre e a volte penso che trascorrerei volentieri la mia vita in galera per vendicare con le mie mani un'ingiustizia tremenda fatta su mio figlio. Se Dio perdona un pedofilo, può perdonare anche me, no?

Fabrizio MAZZOTTA ha detto...

@riccardo
Il discorso è un po' più complesso. Esistono alcuni casi _ alcuni, però! _che sono vere e proprie malattie! Non giustifico affatto la violenza su un minore ( fosse anche solo di tipo psicologico) però cerco di capire alcune motivazioni. Sono raptus e vanno curati. Poi ci sono persone che fanno schifo e si approfittano di figli, nipoti o conoscenti.
Alcuni prelati sono particolarmente esecrabili, a mio avviso, perché quando commettono certe nefandezze sono sicuri di passarla liscia grazie alle coperture che vengono dall'Alto Loco. E quindi perseveranno. Non si tratta di raptus ma di crimini a sangue freddo intrisi di orrendo disinteresse per un bambino che avrà traumi per tutta la vita.

Anonimo ha detto...

Lo so, in effetti c'è una differenza notevole. Non c'è dubbio. Purtroppo li accomuna l'inefficacia delle misure di contrasto oltre che l'atrocità dell'abuso e allora il rischio è quello di confondere erroneamente le due cose... Per fortuna l'indignazione popolare è sempre molto alta sull'argomento! No comment sugli sviluppi del disegno di legge sulle intercettazioni che fino a che ho avuto il tempo di approfondire sembrava disastroso anche riguardo ai reati di questo genere. In che cosa sperare?

Unknown ha detto...

Suppongo che se è andato in Australia...ritornerà....purtroppo

Un saluto da tuo cugino Christian

elyos della stella nera ha detto...

ciao fabri'..e cosi' blogghi anche tu!
Ti ho commentato anche nel post su Gabicce... vieni a trovarmi.
Ho postato anche io, foto e filmati.
Tra le foto ci sono anche le tue con la Generale (cosi' finalmente le hai).
Se ci clicchi sopra prima di fare download le hai come sfondo per il tuo pc!
Valentina (Delfina-elyos)

Anonimo ha detto...

la vignetta XDDD urgh!
le trovi tutte tu, Fabrizio!

Comunque... un altro esempio di società malata.

kaname