lunedì 31 dicembre 2007

Manuale del Direttore di doppiaggio

Il bravo direttore di doppiaggio si guarda a casa i DVD con i film per fare la distribuzione dei doppiatori per ciascun personaggio.
Tranne quando: gli arrivano i dvd il giorno prima della conse
gna e deve guardarsi almeno 12 episodi di un cartoni animato! In quel caso si fa opzione velocità 20 e si stoppa sul personaggio da distribuire. La trama dell’opera è marginale.
Tranne quando: i DVD o le VHS fornitegli siano riversate malamente e si vedono tutte righe e si sentono rumori indescrivibili.

Il bravo direttore di doppiaggio sceglie i migliori doppiatori per i personaggi da distribuire.

Tranne quando: tutto è vanificato perché la segreteria della società di doppiaggio non gli va di fare tante telefonate a “inseguire” quel dato doppiatore “ tanto bravo, si, ma non risponde mai al telefono!”
Tranne quando: quel certo doppiatore sta antipatico alla segreteria della società di doppiaggio e quindi “ non si è proprio riusciti a trovarlo!”
Tranne quando: un altro doppiatore gode delle simpatie della segreteria dell’ufficio doppiaggio e quindi “perché non chiamare lui?”
Tranne quando: un doppiatore emergente e un po’ sfigato è più facile da avere rispetto a uno più bravo e impegnato e quindi l’ufficio segreteria farà carte false per avere il primo piuttosto che il secondo.
Tranne quando: un doppiatore emergente ( ma anche no) va sottocosto, quindi la società risparmia quattrini e la segreteria telefona a lui e non a un altro.
Tranne quando: ci sia il caso che i funzionari televisivi impongano i loro preferiti. ( preferiti per i più svariati motivi. )
Tranne quando: vengono fatti dei provini e c’è il caso che venga scelta la voce che non ci azzecca niente
col personaggio!
Il bravo direttore di doppiaggio lavora in sala di registrazione in armonia.

Tranne quando: la sala di doppiaggio è piena di acari
Tranne quando: la moquette non viene cambiata dal 1957 e c’è ancora l’orma della scarpa di Emilio Cigoli sul pavimento.
Tranne quando: le porte non si chiudono
Tranne quando: le porte non si aprono
Tranne quando: la sala è insonorizzata talmente bene che quando piove bisogna interrompere perché si sente lo scroscio della pioggia, i fulmini e il temporale tutto.
Tranne quando: la sala è insonorizzata talmente bene che si sente il rumore del traffico, del clacson della Fiat 500 e gli improperi alla signora che va a 20 all’ora mentre si imbelletta sullo specchietto.
Tranne quando: la sala è insonorizzata talmente bene che si sente la signora del piano di sopra che passa nell’ordine: la scopa, l’aspirapolvere, la lucidatrice. Poi va alla toilette e tira l’acqua. E si sente tutto.
Tranne quando: il collega ti fa le moine davanti e dietro sputa veleno e ti pugnala alle spalle per : A) il gusto di spettegolare , B) per rubarti il lavoro. Simpatico ambientino, nevvero? Manco al castello dei Borgia succedevano certe cose, ve lo dico io!

Il bravo direttore di doppiaggio lavora in sala di registrazione con professionalità e rapidità.

Tranne quando: il fonico non è capace a fare gli incastri tra una battuta e l’altra anche se in mezzo ci passano dai 30 ai 50 secondi.
Tranne quando: il fonico è pigro e non vuole fare gli incastri tra una battuta e l’altra anche se in mezzo ci passano dai 30 ai 50 secondi. Fosse che non gli va di faticare!?!
Tranne quando: l’assistente si vergogna di dire all’attore che la battuta non è a sinc. Gli pare brutto, poverino, fargli rifare tante volte la stessa battuta, anima santa! ( E’ successo, giuro!)

Il bravo direttore di doppiaggio utilizza tutto il tempo possibile finché una battuta non viene re
citata al meglio.
Tranne quando: il piano di lavorazione somiglia più all’ordine del giorno per gli ebrei nei campi di concentramento nazisti.
Tranne quando: il contratto Nazionale del Doppiaggio prevede che doppiare cartoni animati sia più facile, quindi sia più rapido, quindi si possono leggere una quantità spaventosa di righe di copione in tre ore, “ tanto so’ cartoni, mica so’ film!”
Tranne quando: il povero doppiatore deve leggere delle battute sgrammaticate e non a sinc che pare che il copione l’abbia adattato il gatto del mio portiere o il lavavetri abusivo all’angolo, tra un’auto e l’altra.
Trann
e quando: il committente non caccia i soldi necessari per un doppiaggio ottimale e anzi te ne dà la metà “ perché solo a Roma siete così costosi”. ( Vagli a spiegare che non siamo mercenari prezzolati ma c’è un contratto con delle tariffe stabilite!). Oppure il committente paga bene o paga il giusto ma la società di doppiaggio ci fa abbondantemente la cresta!
Per cui se il soldo manca bisogna economizzare sui tempi! Non c’è verso.

E quando succedono tutte queste cose ( e altre ancora) mi assale lo sconforto mixato alla rabbia e vorrei cambiare mestiere. Non so: il liutaio, il commesso all’Oviesse, il tolettatore per barboncini…tutto ma non mortificare la mia professionalità costruita in anni. E’ inutile: devo tornare a fare fumetti! Le cose erano (un po') più limpide.
Sarà che la febbre e il mal di gola che mi porto appresso da due settimane sono da considerarsi evidenti sintomi di morte ma in queste ore odio il capodanno e i bilanci personali che balzano in mente sotto al piumone giallo.....

6 commenti:

Anonimo ha detto...

Una sola parola: geniale!

Anonimo ha detto...

Ciao Fabrizio, auguri per il nuovo anno (e per la guarigione dalla febbre).
Una domanda "tecnica" relativa a questo interessante (e per molti aspetti sorprendente) pezzo: cosa sono "gli incastri fra una battuta e l'altra" che il fonico non sa fare?
Grazie e a presto.

Fabrizio MAZZOTTA ha detto...

Càpita che nel corso di una battuta un po' lunga l'attore possa sbagliare. Invece di rifare la battuta da capo ( se non è tutta da rifare, ovviamente) si cerca di salvare ciò che è possibile dell'interpretazione e registrare solo il pezzo sbagliato.
Però questo è possibile solo se nel corso della battuta ci siano delle pause dove il fonico può inserirsi con la registrazione, cioè può "incastrare" la nuova registrazione insieme a quella precedentemente incisa. Bastano pochi secondi di pausa però bisogna essere svelti di mano coi tasti della consolle. Un po' come giocare alla Playstation! :)

Naco ha detto...

Salve! Sono capitata qui per caso e ho letto tra lo stupito/schifato/scioccato questo intervento. Alcune di queste le sapevo, altre erano solo intuibili (o meglio, visto che tutto il mondo è paese, quando le ho lette non mi hanno affatto stupito); altre ancora mi hanno fatto ridere e piangere allo stesso tempo.
E subito alla mente si affaccia un pensiero: ora capisco TANTE cose, soprattutto per quanto riguarda gli anime!
Auguri di buon anno: anche io sono stata malissimo, quindi ti capisco! ;)

Anonimo ha detto...

Sei grande Fabrì!
Credevo non esistessero fonici così imbranati, ma evidentemente in giro si trova di tutto...d'altronde viviamo nell'epoca del "nulla",no?
Pensa che io ieri ne ho fatto uno A SILLABA!Giuro!
Saluti dal "lungo corridoio rosso"...
Un abbraccio

Unknown ha detto...

Sì, geniale! Grazie per questo intervento che illumina sulla realtà dell'ambiente.
Hai dimenticato solo di menzionare che spesso non sai neanche con chi prendertela per un adattamento fatto con i piedi, visto che esiste il caporalato (sic) in questa fase della post-produzione, e quindi chi firma l'adattamento non è necessariamente chi lo ha fatto. Ops, ho rivelato un segreto...di pulcinella!
Ciao da una ghost translator/localizator