Per ossigenarmi il sangue ( fattosi amaro) mi rileggo un numero di un anno fa.
"Diabolik" è un fumetto che è in edicola dal 1962.
Ha attraversato varie fasi storiche Italiane e le ha riproposte, quand'era fattibile, nelle storie del criminale dagli occhi grigi.
Abbiamo così visto Diabolik e la sua compagna Eva Kant affrontare negli anni 70 il tema del comunismo ( la filosofia comunista, non gli estremismi ), la droga, l'aborto, il divorzio, l'emancipazione femminile e via dicendo.
Le autrici ( Angela e Luciana Giussani, ora scomparse) e la casa editrice non hanno mai fatto mistero delle loro idee all'epoca progressiste, schierandosi contro bigotti e benpensanti.
Il numero 1 del 2007 ( "Il segreto della rocca") affronta il tema dell'omosessualità.
Lo fa riproponendo un personaggio caro nella memoria degli abituali lettori di "Diabolik" : lo scrittore Saverio Hardy che in un paio di occasioni ha dato una mano alla coppia di criminali, con reciproca stima. Negli anni 70 questo personaggio venne presentato come una persona sensibile, creativa, senza preconcetti, uno scrittore che non dà giudizi morali ed è per questo che è attratto dal mondo di Diabolik ed Eva, pur non condividendo le loro gesta illegali.
Null'altro veniva detto su questo personaggio schivo e riservato, ma col senno del poi.....
A distanza di più di trent'anni Saverio Hardy ritorna e veniamo a sapere che è accusato dell'omicidio del suo compagno ed Eva e Diabolik decidono di scagionarlo.
Le storie di "Diabolik" sono lineari ma hanno una grande cura nelle trame. Sono ottime storie destinate al grosso pubblico ma ciò non toglie che spesso hanno veicolato messaggi sociali importanti.
Qui gli autori ( Lina Ferraresi, Mario Gomboli e Patricia Martinelli) affrontano con semplicità e intelligenza il tema dell'omosessualità, addirittura criticando le associazioni di benpensanti reazionari ( Che ricordano il Moige, i fascisti o Forza Italia...) costituite da politici e uomini d'affari che detengono il potere e spesso condizionano il modo di vedere e agire del Paese.
Con parole semplici la storia veicola un messaggio importante: che l'omosessualità _ ovviamente _ non è fatta da depravati ma da persone normalissime che amano e soffrono. E se uno schifo c'è si trova tra quelli che considerano l'omosessualità un aberrazione e sono pronti ai linciaggi. E non solo a parole, a volte.
Se la trama è sofferta e drammatica è solo per una questione di esigenza di scrittura: un giallo non sarebbe tale altrimenti e non era possibile, in questo frangente, presentare una situazione idilliaca. Ma in futuro, chissà!
Diabolik ed Eva affermano che l'ambiente gay è un ambiente come tanti altri e non danno giudizi di alcun genere.
Il personaggio delle edizioni Astorina è un classico del fumetto Italiano e il suo mensile è vendutissimo cosìchè questa storia la leggeranno migliaia di persone, per fortuna. Luciana Giussani diceva:" I fumetti devono comunicare qualcosa. Altrimenti che li scriviamo a fare?"
1 commento:
Ciao Fabrizio,
ho letto questo post e mi farebbe molto piacere poter approfondire la questione sulle pagine di www.gay.it visto che io collaboro con la testata. Mi aiuteresti a scrivere due righe?
Mi trovi scrivendo a boymilano@gmail.com
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