sabato 31 maggio 2008
Conchita
Un momento di tenerezza con questa piccola scimmia dello zoo di Londra che si è affezionata a un orso di peluche!
giovedì 29 maggio 2008
Roma violenta

Il sindaco Alemanno , intento a inaugurare una via ad Almirante, dà un colpo al cerchio e uno alla botte. Per i fatti della Sapienza ha giustificato i nazisti dicendo che "la colpa è dell'estrema sinistra nell'ateneo", ( bisognerà indire un numero chiuso?) poi ammette che "Roma è violenta". In una qualsiasi grande ( e piccola) città episodi di violenza avvengono e sono sempre avvenuti ma forse ora in tutta Italia e specialmente qui a Roma sono aumentati perché si respira un altro clima politico teso a giustificare la xenofobia, l'intolleranza, il razzismo e lo squadrismo più becero? Ma non lo penso solo io, lo pensa pure Amnesty International.
Intanto un delirante articolo de " La Repubblica" scritto con un piglio a metà tra il romanzo di Liala e di Chandler mischiato con un film di Jean Gabin ci informa che, in realtà, l'uomo che ha scatenato il parapiglia al Pigneto ha il tatuaggio di Che Guevara sul braccio ( E allora?- dico io _ ci vuol fare sottindere che quindi vota a sinistra e anche a sinistra ci sono i cattivoni?) e quello che ha fatto non è stato per motivi politici. Si, però poi l'articolo non ci informa che i venti ragazzi dal volto coperto col cappuccio avevano sciarpe con la croce uncinata Nazista!
PR

Però uno scicchettoso locale di Roma, l'Art Cafè, nel cuore di Villa Borghese, ha voluto organizzare, in collaborazione con l'Unicef, una serata a tema in occasione del cinquantenario dei Puffi e così sono stato invitato. C'erano deliziose e gentili fanciulle che mi hanno accompagnato al tavolo VIP (ullallà!), mi hanno portato il piatto con i dolci, potevo bere in gran quantità e godermi un mondo sotterraneo fatto di ragazzotti borghesi che fanno public relation di sè stessi, di personaggi famosi nelle tv locali e di personaggi di tv nazionali invero un po' fuori età per il luogo. Che ci stanno a fare?_ pensavo io nel mio candore iniziale. Però è stato divertente, devo dire. Ho scoperto una dimensione parallela, come Mulder in X-File!

Molto meno scicchettoso ma autentico e verace l'incontro con alcuni fan di un telefilm del quale ho adattato diversi episodi: "Queer as Folk- versione Americana", andato in onda per diversi mesi sull'emittente satellitare Jimmy. Al pranzo organizzato dal forum del sito erano presenti anche alcuni doppiatori ( Neesim Onorato, Gianluca Crisafi, Luigi Morville, Daniele Barcaroli e Stefania Romagnoli) e tra una chiacchiera e l'altra, un bicchiere di vino ( facciamo pure due bicchieri... tre... cinque... ehmmm...) e tagliatelle ai funghi porcini tutto è trascorso in un clima simpatico e cordiale grazie anche alle ragazze veramente molto gentili ed esaltate il giusto!
Nel pomeriggio una visita al mercatino Giapponese dove si vendeva di tutto: orologi, tazze, kimono, giochi, dvd, mousepad, magliette.... E , aridanghete, si beveva! Non farò la fine di Liza Minnelli, lo prometto, però la tentazione di un Mojito c'è stata!
Simpson in sciopero!

Il tutto mi puzza di bufala o quantomeno di notizie giornalistiche non verificate bene.
C'è da considerare che i tre doppiatori maschi (Castellaneta, Azaria, Shearer) doppiano la quasi totalità dei personaggi maschili, mentre Nancy Cartwright e Pamela Hayden si spartiscono i ragazzini, Julie Kavner doppia tutte le donne della famiglia Bouvier, se venissero pagati come qui in Italia a riga di copione prenderebbero molto di più rispetto a Yeardly Smith e Marcia Wallace che doppiano solo Lisa e la Kaprapal.
Facendo due calcoli: 500 dollari americani equivalgono a circa 321 euro, non è una cifra di grande rilievo. Considerando che ogni stagione ha di media 22 episodi (la prima ne ha 13 ed altre ne hanno 25 ma la media è 22 episodi a stagione) con la paga attuale Castellaneta & Co prendono $7.700 (€4.891,37) a stagione, se venisse concesso loro l'aumento passerebbero a $11.000 (€6.987,67) all'anno! Di certo non sono cifre stratosferiche per degli attori che provocano un grande indotto pubblicitario. Se dovessero campare solo col doppiaggio dei Simpson farebbero un lavoro un po' misero! Hank Azaria lavora anche in altre produzioni, Castellaneta e la Cartwright sono delle star dei cartoni, ma Julie Kavner ha solo "I Simpson".
Le stesse considerazioni sono state fatte nel forum dell'attento sito di Antonio Genna, in particolare dall'utente Guastardo. ( www.antoniogenna.net/doppiaggio/doppiaggio.htm )
Mi sembra strano che i doppiatori Americani, alla fine dei conti, prendano cifre ben più inferiori dei corrispettivi colleghi Italiani dove, per alcuni, si sfiorano le migliaia di euro a episodio.
Evidentemente sono cifre che hanno un loro discreto rientro in termini pubblicitari, anche qui in Italia.
martedì 20 maggio 2008
Bruxelles/ Gay pride, Rom e Musulmani


Nel mio viaggio a Bruxelles a un certo punto della giornata cosa sento dal fondo della strada? Una musica, canti, balli, carri colorati, coriandoli.... Era il Gay Pride locale. C'erano persone di ogni tipo: genitori omosessuali, ragazzi adolescenti, bambini in carrozzina o in passeggino, signore anziane, piloti , infermieri, poliziotti , spazzini gay. E perfettamente in sintonia con gli astanti che osservavano compiaciuti il clima festoso tutti sorridevano, magari distribuendo condom o oposculi ma senza piselli al vento o esibizioni fuori luogo come qui da noi si vuole far credere sia un gay pride. Se si considera una baracconata l'ottenimento di diritti civili ,dimenticare ( o farle ricordare, piuttosto) le discriminazioni e le violenze omofobiche non saprei cosa pensare del carnevale di Venezia o il corteo di San Gennaro, tanto per dire.
La velina ora ministro delle Pari Opportunità Mara Carfagna ha escluso i finanziamenti al Gay Pride con motivazioni assurde che si chiamano "negazionismo", negare e nascondere problemi, seppellirli; un po' come fanno i nazisti riguardo alla strage degli Ebrei. I gay _ secondo la ex ragazza immagine _ non sono discriminati. Glielo hanno detto dei suoi amici. In barba alla Commis

Turisti, non venite a passare le vacanze in Italia! E' un paese diventato retrogrado, becero e intollerante dove tira una brutta aria e non è il caso di donare soldi a una nazione di questo genere.
Bruxelles/ Musei del fumetto

Il prestigioso Centre Belge de la Bande Dessinée ( CBBD) è a tre piani e io ci ho passato CINQUE ore della giornata! Un'impresa massacrante che manco al Louvre!...
Però che goduria vedere la divisa da fattorino di Spirou appesa sull'attaccapanni, visitare per l'ennesima volta la mostra permanente su TinTin con le bombette dei Dupont e Dupond, con il telefono che squilla e si sente: " Hallo, boucherie Sanzot!".
La bellissima mostra sui 70 anni del settimanale "Spirou" era ricca di pannelli e tavole originali dei disegnatori che hanno portato al successo la rivista e io mi sarò pure perso i Puffi a Milano però - pappappero puffapero! _ al CBBD ho visto la gabbia in legno dove Gargamell

Ma non è mica finita! 'sto museo era enorme e io arrancavo nei tre piani stracolmi di pannelli e tavole originali, mentre fuori una leggera pioggerellina fiamminga invitava a starsene al coperto delle varie esposizioni del momento.
Infatti in un altro piano c'era tutto un excursus sulle varie riviste d'autore come "Hara Kiri", "Metal Hurlant", "TinTin", "Pilote" e altre, con figurine, poster, dischi volta per volta dedicati a vari personaggi.
E poi ancora un'esposizione dedicata a " Il Fumetto e il mare" con tavole originali dedicate a storie avventurose e comiche dove i protagonisti sono marinai, pirati, avventurieri, naufraghi e quant'altro la fantasia di un autore di bande dessinée possa concepire. Peccato solo che per salvaguardare l'integrità delle opere, giustamente, tutta la zona era un

E uscito da Rue Sable , ancora non domo, una bella passeggiata fino alla stazione Centrale dove pochi metri più avanti c'è il museo BD Jij

Ah, e poi ho pranzato ( merendato? erano le 16 ) con un waffel al cioccolato bianco davanti al Mannekenpiss!
lunedì 19 maggio 2008
Bruxelles/ "Spirou" ha 70 anni

Ma anche il Museo BD Jijè ( accanto alla Stazione Centrale) ha voluto dedicare un'esposizione al glorioso settimanale e per soli 2 euro si possono ammirare splendide tavole originali poco conosciute di grandi autori del fumetto.
E addirittura il simbolo della città di Bruxelles, ovverosia il Mannekenpiss, è stato

Il settimanale "Spirou"continua ad essere un simbolo per il Belgio e in tempi dove riviste simili chiudono una dopo l'altra è una notizia non da poco. L'editore, Jean Dupuis, ha successo con varie riviste per famiglie e decide di crearne una nuova, dedicata ai ragazzi; così il 21 aprile del 1938 in edicola appare "Spirou" che passerà sotto l'entusiasta ala protettiva di Charles Dupuis, figlio di Jean e ben presto direttore di tutt

Fin dall'inizio il magazine e il personaggio creato da Rob-Vel hanno successo e la redazione di Marcinelle, alla periferia di Charleroi, dimostra un grande senso della comunicazione con i suoi lettori tant'è che nell'ottobre del 1938 apparirà anche l'edizione in Olandese chiamata " Robbedoes" che durerà fino al 1995.
A differenza degli altri giornalini dell'epoca nelle pagine di "Spirou" non prevalgono i fumetti stranieri ma viene dato ampio spazio alla produzione Belga e Francese di impronta umoristica nonostante i tempi consigliassero aspetti più educativi e patriottici. Il capo redattore è Jean Doisy, vera anima della rivista, e a lui si deve il tono familiare e accattivante di gran parte degli articoli, rubriche, testi, concorsi, romanzi e gag. E sempre lui è fonte di ispirazione per il personaggio di Fantasio, compagno di avventure di Spirou.
Alla morte di Jean Dupuis, suo figlio Charles prende le redini del giornale ed ha il merito di

Uno dei redattori storici che meglio si adattano a questa filosofia editoriale è senza dubbio il carismatico e talentuoso Yvan Delporte al quale si devono i concorsi, i gadget, i numeri speciali , i calendari, carte da gioco, diari scolastici, francobolli e molto altro per aumentare ancora di più il succ

Ma i venti della rivoluzione del 1968 soffiano anche nella redazione di Bruxelles ( dove si è installata la Dupuis) e molti autori passano alla concorrenza o lasciano i loro personaggi di successo ( E' il caso di Peyo che lascia Johan e Pirlouit in favore dei Puffi o Franquin che lascia Spirou per intensificare le gag di Gaston), in più nuove riviste c

Tuttavia " Spirou" è riuscito a proseguire il suo dialogo con il pubblico, grazie a personaggi sempe nuovi che hanno saputo capire le esigenze dei lettori moderni: nel 1998 si sono festeggiati i 60 anni della rivista con un numero speciale che finge la celebrazione dei 100 anni di vita editoriale, nel 1998 un bambino si impadronisce di matite e colori con il risultato di avere un numero completamente scritto e disegnato con scarabocchi dell'asilo, nel 1999 tutti i disegnatori sono attecchiti dal virus della Chinistrosi, una malattia trasmessa dalle larve di un minuscolo insetto, il Cunaptisis, che vive nell'inchiostro. Il numero è dunque disegnato interamente da Philip Bercovici ( poliedrico disegnatore di origini Italiane, vedette del settimanale), nel 2000 a causa del "bug" di fine millennio il giornale è stampato su carta gialla da quotidiano con testi dattiloscritti ed è datato 1900 ! Ma non solo: si è anche dimostrato attento alle tematiche sociali educando e informando i giovani con un linguaggio adatto a loro e attraverso i fumetti! Sono famosi i numeri dedicati all'intolleranza sociale ( contro i gay, gli extracomunitari, i disabili...), alle morti sul lavoro, al razzismo. E ora, com'è facile intuire, il successo prosegue con un sito internet http://www.spirou.com colmo di sorprese, disegni ined

Ed esiste anche la versione manga del personaggio disegnata da Hiroyuki Oshima e sceneggiata da Morvan!
Alla morte dei Dupuis i loro eredi hanno ceduto le quote societarie al gruppo finanziario Media Partecipation che ,non avvezzo ai periodici a fumetti, fa delle scelte redazionali sbagliate che non aiutano la diffusione della testata. Attualmente il settimanale ha avuto un ennesim

La zecca di Parigi , in occasione dei 70 anni della rivista, ha dedicato al personaggio una serie di monete argentare e dorate. La moneta d'oro da 10 euro è acquistabile al prezzo di... 345 euro!
L'esposizione al prestigioso Centro del fumetto di Bruxelles era inevitabile e si è voluto presentare l'avventura edioriale del settimanale da un punto di vista originale: piuttos

Tutto questo mi ricorda la "nuova" linea editoriale del 1968 del Corriere dei Piccoli in favore del fumetto Franco Belga e Italiano ( con i vari Roba, Peyo, Eddy Paape, Herman ma anche Cimpellin, Nidasio, Pratt e Jacovitti) e lo stesso rapporto che, negli anni 70, i lettori avevano con il Corriere dei Ragazzi diretto da Giancarlo Francesconi.
Abbiamo avuto anche noi un settimanale per ragazzi di successo e da anni è scomparso senza che nessuno si prenda l'impegno ( in maniera intelligente) di farlo ricomparire.....
giovedì 15 maggio 2008
Plane Crazy

cercasi PUFFO disperatamente!

Domani Milano sarà invasa dai Puffi! Il buon Luca Boschi me lo aveva anticipato che sarebbe successo ma la data non la sapevo! Fattostà che l'EuroTour dei Puffi che ha già toccato città come Angouleme, Gand e Scheveningen ora approda anche in Italia per festeggiare il cinquantesimo compleanno degli ometti blu al Castello Sforzesco di Milano con una serie di avvenimenti che coinvolgeranno grandi e bambini: disegni, canzoni e anche un'asta di beneficenza organizzata dall'Unicef.
E all'alba la città sarà disseminata di innumerevoli Puffi di gomma di color bianco, pronti per essere raccolti, collezionati e...colorati a piacimento!
Il sontuoso avvenimento è organizzato dall'IMPS ( la società della famiglia Peyo che gestisce la property dei personaggi ) e da Il Giornalino, in collaborazione con la Fondazione Franco Fossati e l'Unicef e per un "puffofilo" come me è una ghiotta occasione se non fosse che Gargamella ci ha messo il suo zampino e io non potrò essere presente al tripudio dei personaggini di Peyo!

Ho già prenotato un viaggio a Bruxelles per visitare la mostra al Centre Belge de la Bande Dessinèe e quella al Museo Jijé, entrambe dedicate ai 70 anni della rivista "Spirou".
A malincuore dovrò rinunciare alla scorpacciata di Puffi in terra Italiana ma ancor più a malincuore mi priverò dei puffi bianchi sparsi per strada!
Chi mi raccoglie un Puffo? Per favore, raccoglietemi un puffo bianco! Il sottoscritto ve ne sarà grato per l'eternità!
mercoledì 7 maggio 2008
PubbliciLeo

Super doppiaggio!

Avviene che l'ottenimento di un film da dirigere o da doppiare sia a causa di clientelarismi, conoscenze, favori, botte di fortuna, inchini e inghippi vari che esulano dall'effettiva capacità del soggetto ( capacità che poi di solito esiste ma è elemento di secondario aspetto).
Quando poi , semplicemente, non ci si metta di mezzo l'ottusità o la pigrizia mentale. Inizio a pormi dei quesiti esistenziali quando fervono i preparativi per dirigere un qualsiasi film sui supereroi o su qualche personaggio preso dai fumetti e capita che

Allora io mi domando , mi si perdoni l'orgoglio frustrato, perché questo genere di film/telefilm non venga affidato a persone che sanno come approcciarsi a questo genere di storie e che conoscono i fumetti. Non sarebbe più semplice? Non sarebbe più logico?
Comici a Milano

ma io non posso non evidenziarla sul mio, di blog. La carne è debole, si sa!
A Milano, al palazzo del Senato dal 7 al 28 maggio , sarà allestita una succulenta esposizione di tavole originali di Grandi Maestri del fumetto comico Italiano come Pierluigi Sangalli, Sandro Dossi, Alberico Motta, Luciano Bottaro, Nicola Del Principe, Egidio Gherlizza, Giorgio Rebuffi, Umberto Manfrin, Antonio Terenghi e Tiberio Colantuomi. A loro si devono molte storie Disney ma anche le pagine di personaggi indimenticabili come Geppo o Nonna Abelarda che fino a pochi anni fa esistevano ancora in edicola fin dagli anni 50 del secolo scorso! Ce la faccio , prima o poi, una capatina a sbavare sui disegni degli artisti che mi hanno fatto venir voglia di imparare a disegnare? Ma si!!!
martedì 6 maggio 2008
Paperino Mese

All'epoca a supervisionare i soggetti dei nuovi arrivati era il caporedattore Massimo Marconi e tra una correzione e l'altra ci diede il via per sceneggiare una storia lunga che però non sarebbe stata pubblicata su "Topolino", la testata principale, bensì su "Paperino Mese", mensile dedicato _ neanche a dirlo _ al papero che tutti conosciamo.
La prima storia fu " Zio Paperone e la Regina Nera", una storia ambientata a Parigi ( città che prediligo) con uno schema che strizzava l'occhio agli stilemi di Carl Barks. Addirittura uno dei personaggi era un facocero! A disegnarla con mio sommo piacere fu Sandro Dossi e con grande umiltà riprese pari pari degli schizzi di personaggi che avevo disegnato e lo story board che avevo allegato.
La storia che però questo mese viene ristampata è " Zio Paperone e il viaggio nella moneta", anche questa disegnata da un grande maestro del fumetto, ovvero Guido Scala.
Con Artibani e Caroti grosso modo funzionava così: facevamo delle interminabili sedute a ideare scene e situazioni varie e una volta decisa la strada da intraprendere ci si divideva il lavoro in tre parti e , se il caso, si interveniva successivamente in comune.
Da quella storia è passato qualche anno e la memoria non mi aiuta ma pressapoco mi pare di ricordare che l'idea del viaggio nella moneta dei paperi miniaturizzati fu di Silvano Caroti, probabilmente ispirato al film "Viaggio allucinante"del 1966 dove un gruppo di scienziati viene ridotto alle minime dimensioni per poter viaggiare all'interno del corpo umano.
L'idea di un popolo di strani individui forse venne in mente a me ricordandomi " Il flauto a sei puffi" l'albo di Johan e Pirlouit dove gli eroi creati da Peyo finiscono al villaggio dei Puffi!
Gli Skrunz, topi scansafatiche e poco inclini alle regole dell'ecologia ( una tematica che negli anni 90 andava di gran moda nelle redazioni di fumetti...) parlano in rima e gran parte dei dialoghi li

Artibani ci mise del suo: oltre alla sua parte di sceneggiatura mi pare di ricordare che aggiunse termini come "ciabattone"o "ciampicone".
Molte sono le sceneggiature che scrissi per la Disney e che per svariati motivi giacciono nel cassetto: alcune vennero bocciate, altre erano simili ad altre in via di pubblicazione, altre non sono mai uscite da casa mia! Un po' la pigrizia e un po' il lavoro di doppiaggio che iniziava a chiedere più tempo del solito mi fecero _ ahimè_ rallentare il mio impegno con le sceneggiature Disney che, c'è da dire, richiedevano molta pazienza e tempo per far sì che venissero approvate.
Vedere che dopo anni una di queste storie è stata ristampata mi suscita orgoglio e tenerezza! Ora aspetto l'altra storia disegnata da Sandro Dossi, però!
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