domenica 6 gennaio 2008
Nuovo Topolino ?
Sono già tre settimane che in edicola si trova il nuovo" Topolino". Ma io di veramente nuovo non ho scorto nulla fin'ora, nulla di consistente da far intuire un incremento delle vendite che invece da un po' di tempo sono in ribasso. Insomma, di base, mi pare tutto come prima.
Fino agli anni 80 le rubriche erano variegate e si rivolgevano a un target di età abbastanza ampio che raccoglieva le varie età dei lettori del settimanale ( la rubrica della posta, i vari "perchè" a Salvator Gotta, le rubriche sugli animali domestici, ecc...). E' chiaro che i tempi sono cambiati, è giusto che sia così e non mi aspetto di trovarci la rubrica di Mike Bongiorno degli esordi, ma quello che mi lascia perplesso è il tono delle rubriche che pare rivolto a bambini di età prescolare invece di abbracciare diverse fasce di lettori.
I giovani lettori di "Topolino"del ventunesimo secolo abituati a playgame e internet avranno pure un tempo di attenzione di lettura più basso rispetto a decenni fa ma gli articoli che compaiono spesso sono didascalie brevi e inconsistenti: aria fritta, senza grande approfondimento! Essere esaustivi non significa dover spendere pagine e pagine di parole: basta poco per essere interessanti e far conoscere, educare, divertire ( o qualsiasi cosa si voglia fare!) il lettore. Invece vedo foto con commenti noiosi o di puro marketing ma al di là di questo non noto approfondimento come se si abbia paura a farlo, come se il piccolo lettore sia un po' sciocco e non possa capire di più. Anche se l'eccezione ( che conferma la regola) c'è ed è, per esempio, l'articolo sugli Universi paralleli o quello sul panettone nel n.2717. Però si perdono in un marasma generale di fotine, sketch, gag, pubblicità più o meno subliminale che pare appesantiscano ancor oggi lo storico giornalino della Disney.
Anche per la sezione fumetti mi pare presto per cantare vittoria. Forse bisogna smaltire delle vecchie storie non eccelse fattosta che storie davvero degne di attenzione ( a parte un paio poco più che simpatiche) non ce ne sono state e magari occorreva che ce ne fossero, per un rilancio in grande stile!
Ovviamente data la vasta produzione settimanale è assolutamente impossibile sfornare capolavori in ogni numero ma "Topolino" soffre dell'esodo di bravi autori verso altri lidi e di un ricambio un po' fiacco. Della vecchia guardia dei disegnatori sono rimasti Massimo De Vita, Cavazzano, Asteriti e un pugno di bravi artisti che non regge il confronto numerico con quello di anni fa. Autore di spicco è senza dubbio Andrea Castellan ( Casty) che oltre a rinverdire il clima delle classiche storie di Scarpa ( e questo gli fa onore!) scrive storie interessanti.
In edicola ormai i giornali per ragazzi latitano drammaticamente e leggere un "Topolino" un po' sbiadito non fa piacere. L'augurio è che piano piano lo storico settimanale della Disney riprenda vigore e torni ad essere un esempio di letteratura per immagini ( e non solo) destinata ai ragazzi!
E che si aggiungano anche testate simili, vorrei tanto sperare. Ma è veramente un'utopia!
Fino agli anni 80 le rubriche erano variegate e si rivolgevano a un target di età abbastanza ampio che raccoglieva le varie età dei lettori del settimanale ( la rubrica della posta, i vari "perchè" a Salvator Gotta, le rubriche sugli animali domestici, ecc...). E' chiaro che i tempi sono cambiati, è giusto che sia così e non mi aspetto di trovarci la rubrica di Mike Bongiorno degli esordi, ma quello che mi lascia perplesso è il tono delle rubriche che pare rivolto a bambini di età prescolare invece di abbracciare diverse fasce di lettori.
I giovani lettori di "Topolino"del ventunesimo secolo abituati a playgame e internet avranno pure un tempo di attenzione di lettura più basso rispetto a decenni fa ma gli articoli che compaiono spesso sono didascalie brevi e inconsistenti: aria fritta, senza grande approfondimento! Essere esaustivi non significa dover spendere pagine e pagine di parole: basta poco per essere interessanti e far conoscere, educare, divertire ( o qualsiasi cosa si voglia fare!) il lettore. Invece vedo foto con commenti noiosi o di puro marketing ma al di là di questo non noto approfondimento come se si abbia paura a farlo, come se il piccolo lettore sia un po' sciocco e non possa capire di più. Anche se l'eccezione ( che conferma la regola) c'è ed è, per esempio, l'articolo sugli Universi paralleli o quello sul panettone nel n.2717. Però si perdono in un marasma generale di fotine, sketch, gag, pubblicità più o meno subliminale che pare appesantiscano ancor oggi lo storico giornalino della Disney.
Anche per la sezione fumetti mi pare presto per cantare vittoria. Forse bisogna smaltire delle vecchie storie non eccelse fattosta che storie davvero degne di attenzione ( a parte un paio poco più che simpatiche) non ce ne sono state e magari occorreva che ce ne fossero, per un rilancio in grande stile!
Ovviamente data la vasta produzione settimanale è assolutamente impossibile sfornare capolavori in ogni numero ma "Topolino" soffre dell'esodo di bravi autori verso altri lidi e di un ricambio un po' fiacco. Della vecchia guardia dei disegnatori sono rimasti Massimo De Vita, Cavazzano, Asteriti e un pugno di bravi artisti che non regge il confronto numerico con quello di anni fa. Autore di spicco è senza dubbio Andrea Castellan ( Casty) che oltre a rinverdire il clima delle classiche storie di Scarpa ( e questo gli fa onore!) scrive storie interessanti.
In edicola ormai i giornali per ragazzi latitano drammaticamente e leggere un "Topolino" un po' sbiadito non fa piacere. L'augurio è che piano piano lo storico settimanale della Disney riprenda vigore e torni ad essere un esempio di letteratura per immagini ( e non solo) destinata ai ragazzi!
E che si aggiungano anche testate simili, vorrei tanto sperare. Ma è veramente un'utopia!
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3 commenti:
Che tristezza...
Sono perfettamente d'accordo con te: non solo Topolino, ma anche gli altri (pochi, purtroppo) giornali a fumetti per ragazzi stanno peggiorando di giorno in giorno e questo mi preoccupa molto. Ma non solo perche' sono un "addetto ai lavori", ma anche perche' ho il sospetto che la colpa non sia dei lettori, ma degli Editori (quei pochi rimasti, ripeto) non hanno le idee chiare, si fidano di "indagini di mercato" che secondo me sono "fasulle" e non rispecchiano la realta' italiana.
E allora? Allora ocorre che gli Editori cerchino di migliorare i loro giornali adeguandosi alla realta' attuale, ma cercando di non dimenticare i cosiddetti "periodi d'oro" dell'Editoria Italiana. Un tempo noi facevamo "scuola", oggi noto che sono gli stranieri (vedi i Francesi) a farci scuola. Peccato che gli Editori Italiani non vadano a... scuola...
Poco tempo fa il Direttore di un famoso settimanale per ragazzi mi aveva detto: "Il nostro non e' un giornale A fumetti, ma un giornale CON i fumetti". Capita la differenza? Ma allora questi Editori non e' meglio che cambino mestiere?
Che peccato.
Perogatt
blog.mrwebmaster.it/perogatt
www.peroblog.splinder.com
Sono onoratissimo di avere un tuo commento!!!!
Naturalmente ti stimo da sempre! Sei un grande caposcuola del fumetto Italiano. Il guaio è che in Italia non si legge molto e di certo i genitori non "educano" i loro figli alla lettura, in generale. Molti degli editori di questi tempi non sanno fare il loro mestiere, non sono lungimiranti e anche...si può dire?...un (bel) po' ottusi.
compito di un editore : a parer mio _ è ANCHE avere intuito e rischiare ma invece ora ci si affida a sicurezze ( che tali non sono) e a indagini di mercato, appiattendo il gusto e l'intelligenza dei lettori. Insomma,anche il nuovo "Giornalino" non è che mi piaccia granchè!...
Ad ogni modo seguo il tuo blog, seguo il tuo lavoro e ti stimo per la tua bravura, esperienza e intelligenza! Grazie per tutto e auguri di buon tutto, Carlo!
A presto!
Ti ringrazio per quanto mi dici, Fabrizio, ma... quando pensi di fare un giretto presso almeno uno dei miei "PeroBlog"? :)
Sai che ti stimo e mi piacerebbe
trovarci anche un tuo (graditissimo) commento...
Pensi sia possibile? ;)
Allora, ti aspetto...
Perogatt
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