lunedì 11 febbraio 2008

Vuoi fare doppiaggio?


Da alcuni anni in qua c'è un enorme interesse verso la professione del doppiatore , sul doppiaggio e i suoi storici rappresentanti, sono sorte manifestazioni e premiazioni in varie parti d'Italia e lavorare come doppiatore sembra il mestiere dell'anno!
Fermo restando che non sono tutte rose e fiori e che ci vuole molta determinazione e abilità ( forse un po' di più rispetto ad altre professioni ) e che la concorrenza agguerrita è tanta, se proprio sognate di essere un novello Peppino Rinaldi eccovi alcuni consigli estemporanei:
1) Diffidate dei corsi di doppiaggio dove chi insegna non è un doppiatore o la sala di doppiaggio l'ha vista un paio di volte in vita sua. D'altra parte se a me serve un idraulico non mi rivolgo a un falegname, no? Quindi , va da sè, che bisogna rivolgersi a doppiatori per imparare questo mestiere! Sembra un concetto logico ma a volte si compiono errori in questo senso, e siccome questi corsi non sono mai del tutto economici è bene spendere i soldi nel migliore dei modi.
2) Per entrare nel mondo del doppiaggio non occorrono agenzie ( come per gli attori di tv o cinema) e non servono curriculum scritti o book fotografici. Se avete esperienze di recitazione e dovete affrontare un provino basta comunicare al direttore ciò che avete fatto in passato e poi sarà lui a giudicare. E il luogo comune di essere "figlio di" o avere parenti doppiatori non sempre è vero. E' chiaro che si è facilitati, tuttavia molti bravissimi doppiatori sulla piazza da anni non hanno parentele illustri.
3) Aver fatto teatro o televisione non significa che si è automaticamente idonei per fare doppiaggio. Recitare davanti a un microfono al buio è tutt'altra cosa e tutt'altro metodo di recitare. Senza contare le varie tecniche specifiche ( saper usare la cuffia, leggere il copione e vedere il filmato contemporaneamente, ecc...) che col tempo si imparano e sono tecniche esclusive di questo campo.
4) Domandarsi se si è portati a fare doppiaggio. Cazzeggiare con gli amici e parlare sopra un film o fare le imitazioni non è come doppiare l'ultimo capolavoro di Almodovar, ne converrete.
5) Non è neanche richiesta obbligatoriamente una bella voce profonda: se c'è si potranno doppiare i film di James Bond altrimenti si doppierà Woody Allen. Pari sono. Sono esempi all'antitesi ma rendono l'idea, credo.
6) Io consiglio sempre un corso di dizione ( se si hanno cadenze dialettali difficili da nascondere), un corso di recitazione ( per acquisire le tecniche di base) e poi, eventualmente, un corso di doppiaggio.
7) Il doppiaggio si fa principalmente a Roma. E' qui che si doppia la maggior parte di film e cartoni animati e la quasi totalità di film cinematografici. Si doppia anche a Milano e a Torino ma se abitate - mettiamo caso _ a Palau o a Spello vi conviene fare il biglietto del treno e venire nella Capitale!
8) Questo è un lavoro dove ci si sbrana, nonostante i vari sorrisi di facciata. Bisogna dotarsi di molto pelo sullo stomaco, perseveranza, abilità nei rapporti e abilità artistica che non guasta mai.
Fatevi notare dal direttore di doppiaggio ma senza essere assillanti, siate spigliati ma senza essere finti, siate umili ma determinati.
9) Vi piace la voce del vostro eroe dei cartoni? Non mettetevi in testa di emularlo dall'oggi al domani. "Quasi quasi mi metto a fare doppiaggio" è un concetto ingenuo e sciatto perché non è come iscriversi in palestra. Il doppiaggio è un lavoro serio che _ lo ripeto_richiede tempo e volontà. E' un discorso, questo, che vale per molti altri mestieri ma qui parliamo di doppiaggio e ci limitiamo a questo. E oltretutto non esiste la professione di " doppiatore di cartoni animati"! Esiste quella del doppiatore tout-cort. Se sognate di doppiare gattini o orsetti o Lupin o Sailorman però non siete in grado di doppiare un film o un telefilm è bene che il vostro ingenuo entusiasmo si spenga.
10) "Uno su mille ce la fa" e chi ce la fa è grazie a vari motivi. Perché è bravo, perché ha personalità, perché è raccomandato, Perché ha avuto la pazienza necessaria di fare una gavetta che dura parecchi anni, perché è un po' zoccolo , perché è lecchino. Qualcuno dura per anni, altri no. Ma auguro buona fortuna ai meritevoli!

11 commenti:

Anonimo ha detto...

Già il fatto che ipotizzi che qualcuno possa farlo pur non essendo un Izzo, Ward, Baldini, o altra famiglia a scelta è molto. Ho sempre sentito ch'è praticamente impossibile :)

Tempo fa volevo fare un corso presso tal Titania, poi mi hanno riferito quel che dici tu: se vuoi fare il falegname, vai da un falegname, ed ho trovato Lopez.

Non ho in programma di fare il doppiatore nella vita, né credo che un corso posso rendermi tale (in realtà, devo sperimentare per capire). Spero però che possa portarmi un po' di divertimento ed aggiungere qualche capacità utile anche in altre situazioni lavorative e personali. Saper gestire un po' di più voce, dizione, tempi ed emozioni non è poco.

Poi quel che sarà, sarà. Come per ogni artista il vostro lavoro ha dei lati meravigliosi immagino :)

Anonimo ha detto...

Grazie per questo intervento.

Kaname

Anonimo ha detto...

Beh era tanto che mi aspettavo un articolo di questo genere e finalmente possiamo leggerlo. Io so che il mondo del doppiaggio e' veramente una chimera, una casta vera e propria.Tutti figli di oppure cognomi e basta.Delle volte e' diventato veramente una cosa assurda... Eleonora de Angelis e' bravissima, per carita', ma la ritroviamo veramente dapertutto correndo il rischio di vedere, che ne so, un film horror pensando alla Rachel di friends...basta non se ne puo' veramente piu'.Anni fa mi ricordo che avevate(tu insieme ad altri)sperimentato, durante la manifestazione romana dei fumetti, con gente comune il doppiaggio di alcuni anelli, cosi' se non erro si chiamano.Beh perche' non far si che questi esperimenti possano esser frutto di nuove sperimentazioni?Perche' non far si che la vostra professione sia anche un insegnamento e un lascito per i nuovi talenti? Penso che lasciare un eredita'dia delle soddisfazioni alla pari della propria, in questo caso, voce.Niente anche qui solo caste ma ci sara' mai un mestiere in cui la meritocrazia la fara' da padrone? A me piacerebbe moltissimo, anche solo sperimentare due minuti di doppiaggio ma ahime' rimarra' un sogno,che coltivo fin da bambino....non si puo' avere tutto dalla vita, purtroppo.
Ti faccio i miei complimenti sia per la tua professione sia per la tua voce, che mi ha accompagnato in alcuni giorni della mia vita, sia per il tuo blog.Voglioooo doppiareeeeeeeee solo 5 minutiiiiii -.-'

Massimo

Anonimo ha detto...

Ammetto di essere troppo piccola ( a sedici anni si può ritenere un sogno irraggiungibile)... ammetto di non aver frequentato corsi o roba varia...non so se sarò quell'uno su mille, ma ce la metterò tutta! mi piacerebbe doppiare anche solo un minuto... sarebbe un sogno...un sogno, che forse un giorno riuscirò a realizzare!
farò tesoro di ciò che hai scritto, e mi butterò a capofitto!




Dimea

uniroma.tv ha detto...

"UniromaTv intervista Jim Carrey e Tom Cruise": Ecco i doppiatori italiani dei due grandi attori su http://www.uniroma.tv/?id_video=16087


Ufficio Stampa di Uniroma.TV
info@uniroma.tv
http://www.uniroma.tv

Anonimo ha detto...

Davvero molto utile. Ho un problema, però... qualcuno di voi sa come tagliare la voce originale lasciando le musiche di sottofondo?

Ely ha detto...

Confermo che un direttore artistico
fa esattamente quello che ha detto
Mazzotta. Ho fatto un provino a Roma, sono stata presa subito in un' agenzia, ma non ho potuto trasferirmi a roma. Adesso mi sto
adoperando su Milano

Ely ha detto...

Ragazzi però consiglio di pensarci davvero, è un lavoro duro e difficile, e prima di affermare di amarlo chiedetevi se non sia solo per fame di "successo". La passione il talento ed il duro lavoro sono i must di questo lavoro

Anonimo ha detto...

La titania è il miglior corso per fare questo lavoro...ti fanno fare molta pratica sono competenti e pazienti e Lopez come Marcucci E Cortesi insegnavano lì e chi insegna ora ha imparato da loro

Unknown ha detto...

Salvw sabato ho patlato davanti a 80 persone con microfono, sono rimasti incantati mi chiamavano the voice, a me la mia voce non piace, ma sopratutto le donne rimangono incantatw, cosi ho fatto molte conquiste, ora vorrei capire se posso sfruttarla per guadagnare per migliorare la mia vita, x cambiare. Grazie

Unknown ha detto...

Salute, mi chiamo Luca, da due anni quasi (sto per concludere l'ultimo, e spero imparando quanto più possibile) in una scuola, in Sicilia con sede a Palermo, e devo dire che, non potendo fare paragoni, ho comunque trovato molto più di quanto immaginassi.
Ho fatto precedentemente qualche anno di teatro in una scuola, ma il mio sogno per quanto duro è sempre stato quello, sin da quando mia madre da piccolo mi spiego che i cartoni non parlavano da soli.
Mi esercito, e studio con la mia voce e con l'esercizio della dizione quasi ogni giorno, lottando duramente per raggiungere l'obiettivo.
Le mie principali domande sono:
Non avranno alcun pregiudizio del mio essere siciliano? Anche se le inflessioni quasi non esistono più?
Ho 24 anni, e per quanto bene possa aver studiato, di certo non lo faccio ancora di mestiere. C'è posto anche per chi avendo studiato e sudato, ancora non può garantire la mancanza di errori? O di sicurezza?

Ero un bambino quando recitavo a memoria Tullio Solenghi nei panni di Scar, e sono più che certo che l'adulto che è in me ormai non desideri che pane e doppiaggio per vivere.