E lo fa, a detta di molti, in maniera assai severa e cinica combattendo chiunque _ a suo modo di vedere _ possa snaturare la filosofia del famoso ragazzino dai pantaloni alla zuava. Frequenti sono stati i casi di saggisti, scrittori, disegnatori e blogger denunciati o persino portati in tribunale e costretti a sostenere ingenti spese e risarcimenti dettati più da un abuso di potere che da una equilibrata visione delle cose. Se in un saggio si muovono critiche al personaggio o al suo autore o se vengono fatte delle semplici parodie o addirittura delle citazioni che omaggiano un caposaldo del fumetto mondiale al signor Rodwell non va giù il concetto di libertà di espressione e forse è per questa poca visibilità che gli albi di Tintin , sebbene siano ancora titoli di successo nelle librerie d'oltr'alpe ( e non solo) , hanno perduto lettori e il museo dedicatogli è un freddo edificio poco attraente per chi vuole avvicinarsi a questo personaggio.
Ora sarà un bel daffare con l'uscita del film e tutto il merchandising collegato: quaderni, cartoline, pubblicità, playgame, immagini su pc ... Il tutto deve essere compatibile con lo spirito di Hergè o si finisce in tribunale!
Ma allora come mai questa bizzarra pubblicità della McDonald che di sicuro stonerebbe tra le pagine di Tintin? Pecunia non olet?

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