mercoledì 6 febbraio 2013

Braccio di Ferro all'Italiana

Bei tempi gli anni cinquanta, per il fumetto umoristico! In quel periodo si formarono gli autori che sarebbero diventati grandi nomi del fumetto nostrano: Pratt, Battaglia, Uggeri, Nadir Quinto, Tacconi ma anche Bottaro, Jacovitti, Carpi, Manfrin, Gatto, Scala, Asteriti, Tonna, Carpi e Scarpa! Soltanto di recente ad alcuni sono stati attribuiti i giusti meriti. Oltre a essere "maestri Disney Italiani" alcuni disegnatori hanno dedicato la loro arte anche ad altri personaggi tutti Italiani e ancora oggi ben vivi nei ricordi di molti. Altri si sono dedicati esclusivamente a questi ultimi con una fedeltà ammirevole: Geppo, Nonna Abelarda, Soldino, Chico, il gatto Felix, Provolino sono "vissuti" per anni grazie al lavoro di geniali artisti del pennello come Sandro Dossi, Alberico Motta, Tiberio Colantuoni e Pierluigi Sangalli. Autori non abbastanza valorizzati che per oltre trent'anni hanno lavorato nelle sigle editoriali di Renato Bianconi, editore di molteplici testate umoristiche per ragazzi. Ci sarebbe da scriverci un libro su questo editore e il suo staff che tanto hanno dato al fumetto umoristico!
Per ora mi piace ricordare un disegnatore che fu uno dei principali artefici del successo dell'edizione Italiana di "Braccio di Ferro" , il Popeye di Elzie Crisler Segar che per anni fu uno dei giornalini più venduti in edicola con varie testate a suo nome.
Pierluigi Sangalli nasce a Monza nel 1938 e all'oratorio conosce Alberico Motta che con lui divide la passione per il disegno tanto che spesso le loro opere vengono appese sui muri della parrocchia dove entrambi passavano le giornate. A 19 anni ottiene il diploma di ragioniere ma quel lavoro gli va stretto e chiede a Motta ( che nel frattempo ha trovato lavoro come disegnatore presso la Dardo ) di insegnargli il mestiere in modo professionale. Così ,dopo aver imparato i primi rudimenti del mestiere, Sangalli si rivolge a diverse case editrici tra le quali quella di Bianconi che all'epoca si chiamava edizioni Il Ponte. Il modo di lavorare alle edizioni Bianconi era funzionale alla sua vasta produzione: i disegnatori non stavano mai con le mani in mano e se un collega era in ritardo con la consegna ce n'era sicuramente uno pronto con una storia sostitutiva. In pratica non veniva preso in considerazione il singolo autore bensì la sua produzione. E c'è da dire che insieme ai suoi colleghi ( Sandro Dossi, Nicola Del Principe, Umberto Manfrin, Mario Sbattella e Motta) Sangalli ne ha disegnate un'infinità di storie, quasi sessantamila pagine di Geppo, Felix, Pinocchio e Braccio di Ferro per lo più, e tutte di buon livello nonostante la quantità richiesta. Addirittura disegnò una storia di 24 pagine assieme all'amico Dossi in soli due giorni e mezzo! Però Bianconi non è mai sceso sotto un certo standard qualitativo nonostante accettasse tutta questa mole di lavoro e anche se in modo un po' discutibile e naif fu il primo a riconoscere ai suoi autori i diritti di ristampa.
Ci fu un periodo in cui a "Braccio di Ferro" vennero dedicate sei testate "cannibalizzando" forse la testata principale ma le stesse storie di Sangalli vennero pubblicate per anni all'estero: in Francia ma anche in America!
Per disegnare il marinaio mangiaspinaci Sangalli, più che guardare Segar, si ispira a Bud Sagendorf ma a causa del limite di pagine imposto dalla pubblicazione ( le storie Italiane variavano da 8 a 24 pagine) non può rispettare lo schema originale Americano con tanti personaggi che interagiscono assieme per cui si decide di far vivere a ciascun personaggio delle avventure in proprio, accentuando e talvolta modificando il loro carattere.
Da una quasi dimenticata avventura di Ralph Stein e Bela Zaboly vengono rispolverati i Ming, piccoli e acerrimi nemici di Popeye, ma compare anche Eugenio il Gip che però non mantiene le sue qualità "magiche" e assurge più a semplice animale da compagnia. La strega del mare viene battezzata Bacheca e le si dona un figlio, Timoteo, assente nel fumetto originale ma che è parte del successo della pubblicazione Italiana. Il papà di Braccio di Ferro viene tramutato in un vecchietto alla perenne ricerca di Italico barbera e quindi viene ribattezzato Trinchetto e anche il gigante Grissino ( mutuato da vecchie strip) qui vive brevi avventure da protagonista. Autore della quasi totalità delle storie è Alberico Motta che ha deciso di abbandonare il disegno per dedicarsi al mestiere di sceneggiatore ( ma anni dopo riprenderà i pennelli per lo Staff di If e la Disney Italia).
Sangalli è prolifico anche nel disegnare storie di Geppo, il diavolo buono creato da Chierchini e perfezionato da Carpi, ma ben presto le consegne dei fumetti del collerico marinaio lo pressano e gran parte del lavoro diventa esclusiva dell'eclettico Sandro Dossi, già collaboratore alle chine ( Con la chiusura delle edizioni Bianconi il bravo Dossi saprà essere a suo agio anche con i personaggi Disney, Warner e Hanna & Barbera, confermando la sua bravura. Ma tutto ciò merita un futuro post ).
Nel dicembre del 1973 nelle edicole compare un nuovo mensile della Bianconi, "Pinocchio", poichè chiunque può sfruttare il personaggio di Collodi essendo passati più di cinquant'anni dalla creazione, e anche qui Sangalli dà il meglio di sè, assieme ai collaudati Motta, Dossi e Colantuoni.
Ma i tempi cambiano e le tirature delle Edizioni Bianconi ( divenute Edizioni Metro) non sono più quelle di un tempo e nel 1993 il grande editore scompare e sebbene sua moglie Rosalia Guccione cerchi di mantenere le riviste nelle edicole dopo vari tentativi è costretta a chiudere l'attività.
Pierluigi Sangalli attualmente collabora con la regione Lombardia realizzando vari poster, depliant e illustrazioni didattiche per le scuole ma sarebbe bello vederlo di nuovo all'opera _ assieme ai suoi sempre validi colleghi _ in una pubblicazione che faccia conoscere alle nuove generazioni di lettori il famoso marinaio di Segar e la divertente interpretazione che per anni gli hanno dato dei disegnatori che hanno reso grande il fumetto umoristico Italiano.

5 commenti:

Anonimo ha detto...

Ciao Fabrizio,
ti ho scritto un PM sul forum di ComicUs.
Diceva, più o meno, così:

Sicuramente non ti ricorderai di me, visto che si parla degli anni 1986-1987 e della Scuola di Fumetto di Napoli.
Ci siamo rivisti anche, un paio di anni dopo, quando lavoravo per il Giornalino.

Trovo molto interessante il tuo interesse per un certo tipo di fumetto che, più passa il tempo, più, in Italia almeno, sembra scomparire.

Sarebbe interessante portare avanti un discorso proprio sul fumetto per bambini/preadolescenti, perchè, a parte alcune sporadici interventi qua e là, pare non interessare nessuno.

Che dici?

chieaoo ha detto...

ciao fabrizio.qui e' un tuo ex compagno di scuola elementare ...andavamo dalle suore ricordi eheheh.. gia'allora eri una star ..erano i tempi di nick carter eheheheh....complimenti per aver avuto cura del tuo talento.salutissimi!!!
paolo gentili

Andrea Leggeri ha detto...

Davvero grandissimo Pierluigi Sangalli, ma anche tutti gli altri autori Bianconi!
Come dici giustamente tu sarebbe proprio il caso di dedicare un libro a quella straordinaria avventura editoriale, per conservarne la memoria prima che svanisca del tutto...

Anonimo ha detto...

continuano a vivere attraverso questo blog
http://em_uspi_fieg.blog.tiscali.it

Gas75 ha detto...

A essere precisi, Timoteo è ispirato al Bluto che Segar utilizza solamente in una storia, "L'ottavo mare", col quale Popeye ha una delle scazzottate più lunghe di tutti i tempi. :)
Bluto è stato poi ripreso anche da Sagendorf nonché dai Fleischer per la serie animata...