mercoledì 31 ottobre 2007
Il ritorno de I PUFFI
La Planeta_De Agostini ha annunciato la pubblicazione integrale delle avventure de i Puffi: gli albi saranno distribuiti in edicola e in fumetteria a un prezzo popolare. Erano più di vent'anni che i famosi folletti blu non erano presenti in libreria mentre nelle pagine del settimanale "Il Giornalino" hanno continuato ad allietare piccoli lettori e lettori più grandicelli.
Grazie al successo mondiale della serie a cartoni animati americana prodotta da Hanna & Barbera negli anni '80 tutti sanno che il creatore dei Puffi è un autore di fumetti che si firma Peyo ed è Belga. Pierre Culliford ( questo è il suo nome) nasce a Schaerbeeck, un comune di Bruxelles, e fin da giovane rimane influenzato dal cinema e da Hergé, il creatore di Tintin, tanto da decidere di voler fare disegni animati e fumetti! I primi passi li muove su un importante quotidiano: La Dérniere Heure realizzando illustrazioni e varie storie, tra queste spiccano le avventure di un giovane paggio nel medioevo chiamato Johan. Ben presto il personaggio passa al settimanale per ragazzi Spirou delle edizioni Dupuis, diventa un coraggioso cavaliere e a lui si affianca un menestrello di nome Pirlouit ( Uno dei migliori comprimari della storia dei fumetti che non stonerebbe accanto alla personalità del Paperino di Carl Barks!). Com'è logico i due vivono varie e divertenti avventure che riscuotono successo tra i lettori ma il bello deve ancora arrivare. La nona avventura di Johan e Pirlouit , intitolata Il Flauto a sei fori ( La Flùte à six trous ) , debutta su Spirou l'8 maggio 1958 ed è probabilmente ispirata alla fiaba del pifferaio di Hamelin più che da Il flauto magico di Mozart dove il giovane principe Tamino suona sperando di veder comparire la sua amata . Qui, per poter constrastare un malandrino a colpi di flauto magico i nostri eroi , tramite l'ipnosi del mago Omnibus, sono catapultati al Paese Maledetto dove vive una comunità di piccoli folletti blu dal linguaggio assai particolare: les Schtroumpfs. Tale e tanto fu il successo che all'albo cartonato che raccoglieva quell'avventura venne dato un nuovo titolo: Il flauto a sei Puffi , tanto per far capire l'importanza dei piccoli comprimari. Peyo si vede anche costretto a disegnare nuove storie dei Puffi ma essendo già impegnato con Joahn e Pirlouit che sceneggia e disegna da lungo tempo chiede al suo amico Yvan Delporte di scrivere le prime storie. Il barbuto capo redattore del settimanale Spirou ha una delle sue idee geniali e decide di pubblicare, al loro debutto, i fumetti in un formato minuscolo, trattandosi di personaggi minuscoli! Il successo aumenta, tanto che Peyo nel 1970 è costretto ad abbandonare i suoi due eroi medievali e Benoit Brisefer ( altro personaggio, conosciuto da noi come Poldino Spaccaferro) per dedicarsi ai Puffi e alla serie di albi cartonati che dura tutt'ora.
Le storie sono un classico dell'umorismo, basato su gag, tormentoni e sulla personalità dei vari Puffi dove non è difficile riconoscere i tic e i vizi della nostra società odierna.
Assieme a Peyo collaborano vari disegnatori che nel corso degli anni a venire diventeranno nomi di spicco del fumetto Belga, ovvero: Will , Gos, Derib, Wasterlaine, Francois Walthéry, e altri.
Le produzioni collaterali dedicate ai Puffi si moltiplicano: calendari, pubblicità, pupazzetti in PVC, giocattoli, un parco giochi ,una serie di cartoni animati in bianco e nero e a colori della TVA Dupuis e un film per il cinema dello studio BelVision. Alcuni episodi della vecchia serie fatta in Belgio sono giunti in Italia sulla Rai tramite il programma " Gli eroi di cartone" presentato da Lucio Dalla, mentre il film è andato in onda più volte nelle tv private e non.
Nel nostro Paese i Puffi si sono fatti conoscere all'inizio degli anni 60 all'interno di un settimanale delle edizioni Dardo: " Tipitì", adattamento del nome di Pirlouit, dove venivano ospitati moltissimi personagggi delle edizioni Dupuis. Per facile assonanza gli venne dato il nome di Strunfi , fino al cessare delle pubblicazioni del settimanale. Ma solo pochi anni dopo il glorioso Corriere dei piccoli , all'epoca appartenente alla casa editrice dei fratelli Crespi, pubblicò nuove avventure dei personaggi di Peyo dove vennero ribatezzati ,in maniera definitiva, Puffi! Grande successo anche da noi tanto che gli Albi Sprint , i supplementi a colori del Corriere dei Piccoli, quando raccoglievano le storie dei Puffi alzavano il venduto. Il debutto della Schtroumpfette ( qui chiamata Puffina, ma a seguito dei cartoni tv fu ribattezzata Puffetta ) avvenne nel 1972.
Ma è esistita anche una rivista mensile delle edizioni Mondadori e poi della Edigamma sulla falsariga della coeva rivista d'oltralpe Schtroumpfs Magazine .
Negli anni 80 Fred Silbermann, direttore del canale televisivo NBC , si accorge che la sua giovane figlia è innamorata di un pupazzo dei Puffi in peluche che ha visto in una vetrina di un negozio di giocattoli, e siccome è un uomo d'affari capisce che da questi personaggi se ne può trarre profitto, così ben presto viene commissionata una serie di disegni animati tratti dalle storie iniziali di Peyo e Delporte.
La serie degli ometti blu con più di duecentocinquanta episodi diventa un successo mondiale che nel tempo si distacca dallo spirito originario dei fumetti dove si aggiungono una gran quantità di personaggi e dove le storie vengono semplificate per renderle adatte al pubblico infantile del sabato mattina Americano.
Dopo la morte di Peyo, avvenuta il 24 Dicembre 1992 all'età di 64 anni, le avventure dei Puffi sono proseguite da suo figlio Thierry Culliford e da Luc Parthoens riguardo ai testi e da Alan Maury per i disegni.
Per chi conosce i Puffi solo attraverso la serie Tv consiglio caldamente questa riproposta editoriale di un classico fondamentale del fumetto.
Grazie al successo mondiale della serie a cartoni animati americana prodotta da Hanna & Barbera negli anni '80 tutti sanno che il creatore dei Puffi è un autore di fumetti che si firma Peyo ed è Belga. Pierre Culliford ( questo è il suo nome) nasce a Schaerbeeck, un comune di Bruxelles, e fin da giovane rimane influenzato dal cinema e da Hergé, il creatore di Tintin, tanto da decidere di voler fare disegni animati e fumetti! I primi passi li muove su un importante quotidiano: La Dérniere Heure realizzando illustrazioni e varie storie, tra queste spiccano le avventure di un giovane paggio nel medioevo chiamato Johan. Ben presto il personaggio passa al settimanale per ragazzi Spirou delle edizioni Dupuis, diventa un coraggioso cavaliere e a lui si affianca un menestrello di nome Pirlouit ( Uno dei migliori comprimari della storia dei fumetti che non stonerebbe accanto alla personalità del Paperino di Carl Barks!). Com'è logico i due vivono varie e divertenti avventure che riscuotono successo tra i lettori ma il bello deve ancora arrivare. La nona avventura di Johan e Pirlouit , intitolata Il Flauto a sei fori ( La Flùte à six trous ) , debutta su Spirou l'8 maggio 1958 ed è probabilmente ispirata alla fiaba del pifferaio di Hamelin più che da Il flauto magico di Mozart dove il giovane principe Tamino suona sperando di veder comparire la sua amata . Qui, per poter constrastare un malandrino a colpi di flauto magico i nostri eroi , tramite l'ipnosi del mago Omnibus, sono catapultati al Paese Maledetto dove vive una comunità di piccoli folletti blu dal linguaggio assai particolare: les Schtroumpfs. Tale e tanto fu il successo che all'albo cartonato che raccoglieva quell'avventura venne dato un nuovo titolo: Il flauto a sei Puffi , tanto per far capire l'importanza dei piccoli comprimari. Peyo si vede anche costretto a disegnare nuove storie dei Puffi ma essendo già impegnato con Joahn e Pirlouit che sceneggia e disegna da lungo tempo chiede al suo amico Yvan Delporte di scrivere le prime storie. Il barbuto capo redattore del settimanale Spirou ha una delle sue idee geniali e decide di pubblicare, al loro debutto, i fumetti in un formato minuscolo, trattandosi di personaggi minuscoli! Il successo aumenta, tanto che Peyo nel 1970 è costretto ad abbandonare i suoi due eroi medievali e Benoit Brisefer ( altro personaggio, conosciuto da noi come Poldino Spaccaferro) per dedicarsi ai Puffi e alla serie di albi cartonati che dura tutt'ora.
Le storie sono un classico dell'umorismo, basato su gag, tormentoni e sulla personalità dei vari Puffi dove non è difficile riconoscere i tic e i vizi della nostra società odierna.
Assieme a Peyo collaborano vari disegnatori che nel corso degli anni a venire diventeranno nomi di spicco del fumetto Belga, ovvero: Will , Gos, Derib, Wasterlaine, Francois Walthéry, e altri.
Le produzioni collaterali dedicate ai Puffi si moltiplicano: calendari, pubblicità, pupazzetti in PVC, giocattoli, un parco giochi ,una serie di cartoni animati in bianco e nero e a colori della TVA Dupuis e un film per il cinema dello studio BelVision. Alcuni episodi della vecchia serie fatta in Belgio sono giunti in Italia sulla Rai tramite il programma " Gli eroi di cartone" presentato da Lucio Dalla, mentre il film è andato in onda più volte nelle tv private e non.
Nel nostro Paese i Puffi si sono fatti conoscere all'inizio degli anni 60 all'interno di un settimanale delle edizioni Dardo: " Tipitì", adattamento del nome di Pirlouit, dove venivano ospitati moltissimi personagggi delle edizioni Dupuis. Per facile assonanza gli venne dato il nome di Strunfi , fino al cessare delle pubblicazioni del settimanale. Ma solo pochi anni dopo il glorioso Corriere dei piccoli , all'epoca appartenente alla casa editrice dei fratelli Crespi, pubblicò nuove avventure dei personaggi di Peyo dove vennero ribatezzati ,in maniera definitiva, Puffi! Grande successo anche da noi tanto che gli Albi Sprint , i supplementi a colori del Corriere dei Piccoli, quando raccoglievano le storie dei Puffi alzavano il venduto. Il debutto della Schtroumpfette ( qui chiamata Puffina, ma a seguito dei cartoni tv fu ribattezzata Puffetta ) avvenne nel 1972.
Ma è esistita anche una rivista mensile delle edizioni Mondadori e poi della Edigamma sulla falsariga della coeva rivista d'oltralpe Schtroumpfs Magazine .
Negli anni 80 Fred Silbermann, direttore del canale televisivo NBC , si accorge che la sua giovane figlia è innamorata di un pupazzo dei Puffi in peluche che ha visto in una vetrina di un negozio di giocattoli, e siccome è un uomo d'affari capisce che da questi personaggi se ne può trarre profitto, così ben presto viene commissionata una serie di disegni animati tratti dalle storie iniziali di Peyo e Delporte.
La serie degli ometti blu con più di duecentocinquanta episodi diventa un successo mondiale che nel tempo si distacca dallo spirito originario dei fumetti dove si aggiungono una gran quantità di personaggi e dove le storie vengono semplificate per renderle adatte al pubblico infantile del sabato mattina Americano.
Dopo la morte di Peyo, avvenuta il 24 Dicembre 1992 all'età di 64 anni, le avventure dei Puffi sono proseguite da suo figlio Thierry Culliford e da Luc Parthoens riguardo ai testi e da Alan Maury per i disegni.
Per chi conosce i Puffi solo attraverso la serie Tv consiglio caldamente questa riproposta editoriale di un classico fondamentale del fumetto.
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3 commenti:
Benvenuto, Fabrizio!
Ho fatto oggi un piccolo lancio d'agenzia su afnews.info per far sapere a tutti che sei su Blogger. Spero ti porterà visitatori.
In gamba! :-)
Gianfranco
Ciao, Fabrizio!
Complimentoni e benvenuto fra i blogghisti!
Non appena possibile, ospiti lucchesi permettendo, ti segnalo anche sul mio!
E grazie di avermi linkato subbbbbeto... E' un problema, quello dei link, che a Nòva non è stato ancora risolto. Forse lo sarà a breve e ricambierò...
Ciao, ciao e a rileggersi presto.
Luca
PS: Dimenticavo: Bravo Mazzotta!!!
La cronologia di tutte le storie Puffe pubblicate in Italia è su www.LYLA.it !
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